Ultimamente la rivista scientifica ”The Lancet” ha pubblicato uno studio coordinato tra università inglesi e statunitensi che prendendo in considerazione il 20ennio che va dal 1990 al 2010 cerca di vedere lo sviluppo delle aspettative di vita dei singoli stati tra Europa, Usa e Australia.
Ne è così uscito fuori un dato che gli Inglesi non hanno preso proprio sportivamente: l’aspettativa più lunga d’Europa è quella italiana con 81,5 anni, al pari dell’Australia nel mondo e solamente sotto il Giappone se usciamo dai paesi presi in considerazione (187 paesi esaminati da 486 ricercatori per 5 anni).
La reazione dei media britannici è stata a dir poco stizzita (la Bbc ha addirittura contattato l’Istituto superiore di sanità per chiedere chiarimenti e consigli) palesando così la loro incredulità visto che il nostro sistema sanitario viene considerato inadeguato a sostenere la salute dei propri assistiti e le nostre abitudini in fatto di fumo e attività fisica non sono proprio da record.
Ma forse i cari “lords” e “ladies” non considerano un fattore preponderante per qualsiasi tipo di record che riguardi la salute del corpo: l’alimentazione. Farsi fare la morale da un popolo che frigge anche la padella in cui cucina, e per giunta con il burro invece che con l’olio d’oliva, è da barzelletta. Si sono così ritrovati a farsi spiegare da chi aveva eseguito la ricerca che la nostra alimentazione è sicuramente più ricca di frutta fresca, vegetali di stagione, olio di oliva (fondamentale per l’organismo) e varia da qualsiasi tipo di carne al formaggio fresco o stagionato. Insomma la dieta mediterranea prende ancora a sberle in faccia il food style anglosassone nonostante l’incredulità oltremanica.
Non è neanche da sottovalutare il comportamento differente in fatto di alcolici. Noi prediligiamo vino e birra ma sempre in quantità più moderate in confronto agli inglesi che invece utilizzano il metodo del “binge drinking” ovvero “l’assunzione di 5 o più bevande alcoliche in un intervallo di tempo più o meno breve.” (cit. wikipedia). Resta quindi abbastanza palese il fatto che il consumo smodato di superalcolici non renda sicuramente il corpo adatto alla longevità.
Essendo un blog di cibo e cucina ci sentivamo di riportare questa notizia per rendere ancora più solida la convinzione che da sempre ci viene insegnata e che, forse, siamo anche aiutati a perseguire da quello che ci offre la natura del nostro paese: l’alimentazione è il primo medico!
Ci è parso giusto pubblicare questa notizia soprattutto perché il risultato non poteva essere fazioso in quanto la ricerca è stata realizzata proprio da chi pensava di ottenere i primi posti in Europa, ma si è trovato ancora una volta a dover imparare come si mangia.
Non a caso si vede più spesso un inglese innamorato a vita di amatriciana, pizza e mozzarella di quanto si veda un italiano preferire fish and chips alla lasagna fatta in casa!