Quanto vino bere? – Una citazione di Eubulo


Il simposio, sia in Grecia che a Roma è un momento molto importante della vita sociale ed in esso, nel corso dei secoli, si viene a creare una vera e propria “cultura del bere”.

Ricostruire ciò che avveniva nei simposi antichi è un lavoro importante e fruttuoso che impegna da anni intere generazioni di storici, archeologi, antropologi e studiosi in genere.
Leggendo il bel libro Bere vino puro di Maria Luisa Catoni (Feltrinelli, 2010) ho trovato, tra le tante cose, questa citazione del poeta comico Eubulo (IV sec. a.C.):

Tre soli crateri infatti mescolo
per coloro che son saggi: uno di salute,
che bevono per primo; il secondo
di eros e di piacere: il terzo di sonno.
Bevuto questo, i convitati saggi
se ne vanno a casa. Il quarto invece
non è più nostro, ma della violenza; e il quinto dello strepito;
il sesto delle danze sfrenate per strada; il settimo degli occhi pesti;
l’ottavo di chi ti fa causa; il nono è della bile;
il decimo è della pazzia che ti fa fare a botte.
Tanto vino versato in un recipiente piccolo
è facile che tagli le gambe ai bevitori.

Questa idea di “misurare” l’effetto fisico dell’ebbrezza grazie al numero dei crateri (dei vasi utilizzati per mescolare acqua e vino, in Grecia raramente si beveva vino non mescolato con acqua) non è attestata solo in Eubulo anzi ricorre abbastanza spesso nelle fonti che abbiamo a disposizione.

Pubblicato da

Alka

Esperto bruciatore di vivande, assiduo frequentatore di tavole calde e paninari vari. Tra i suoi piatti forti il trionfo di uova biologiche con un tocco di sale accompagnate da listelli di pancetta affumicata e la fantasia di tonno e pomodorini su un letto di lattuga fresca.

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