Lavorare nella ristorazione

un cuoco al lavoro

L’Italia, lo sappiamo tutti, ha una grandissima tradizione culinaria, una delle più importanti al mondo. Uno dei motivi per cui siamo noti all’estero, uno dei “made in Italy” per eccellenza, è proprio la ristorazione.

Questa importante tradizione in cucina caratterizza ogni giorno lo stile di vita delle famiglie italiane. Sono tantissimi i ragazzi che imparano a cucinare sin da molto giovani, osservando ed assaggiando le ricette tipiche della casa.

Conosco varie persone che hanno deciso di trasformare questa competenza acquisita ai fornelli sin da ragazzi in un lavoro. E’ una idea che sarà venuta a molti, soprattutto in un periodo difficile dal punto di vista occupazionale, come quello che stiamo vivendo.

Effettivamente il mondo della ristorazione, nelle sue varie componenti, è un settore importante dell’economia italiana, soprattutto nelle grandi città. Basta scorrere gli annunci di lavoro presenti online per rendersi conto di quante offerte lavorative siano legate, a vario titolo, alla ristorazione.

Fare ristorazione a livello professionale in Italia, questo almeno nella mia esperienza, è cosa complicatissima. Praticamente in ognuno dei campi a cui ci vuole dedicare ci si trova a scontrarsi con difficoltà ed ostacoli, talvolta paradossali. E’ faticoso il lavoro dipendente così come la gestione di una attività autonoma, sono complessi sia i lavori legati ad un luogo fisico (come ristoranti, pizzerie e tavole calde) sia quelli più dinamici (catering, cuochi a domicilio…).

Si tratta di difficoltà di vario tipo. Alcuni di questi lavori comportano spese molte alte, materie materie prime, affitti, tasse e servizi…Spese che non sono semplici da ammortizzare. Si tratta di lavori che spesso hanno orari particolari, in molti casi superiori alle otto ore lavorative standard. I lavori dipendenti nella ristorazione sono inoltre spesso, come è noto, sottopagati e non sempre regolarizzati a livello contrattuale.

Oltre a ciò è questo uno di quei settori in cui il peso della burocrazia si fa particolarmente sentire. Le leggi da seguire sono molte, e spesso non chiare.

E’ un settore insomma, molto bello e interessante ma davvero molto faticoso ed affollato a livello di concorrenza. Trasformare la propria passione per la ristorazione in un lavoro, è cosa veramente complessa.
Sempre restando alla mia esperienza, questi aspetti, noti, andavano senza dubbio sottolineati.

Detto questo però, la maggioranza delle persone che conosco che hanno deciso di dedicarsi alla ristorazione, stanno comunque riuscendo a trovare la loro strada. Tra insidie di ogni genere, talvolta davvero imprevedibili e “barocche”, stanno comunque riuscendo a ritagliarsi il proprio spazio nell’intricato mondo del “food and beverage”.

Seppur complicata e piena di insidie la ristorazione offre comunque, anche oggi, uno spazio sia se si voglia intraprendere un’iniziativa autonoma che lavorando da dipendente. Nel caso del lavoro autonomo bisogna comunque avere una grande resistenza, anche fisica, ed esser pronti ad un lavoro per molti versi totalizzante. Oltre alla passione ed alla competenza in cucina occorrono spiccate doti di organizzazione del lavoro e una grande capacità di relazione con il pubblico. Oltre a ciò, ci vuole una buona idea. Sia che si tratti di ristoranti, che di locali di vario genere, ma anche nel caso dei cuochi e dei catering, bisogna aprire un’attività che in qualche modo colga nel segno e sia riconoscibile. Cosa per nulla semplice, ovviamente.

Sempre restando alla mia esperienza, il lavoro dipendente è probabilmente ancora più complesso. Ci vuole tanta pazienza e la capacità di guardare oltre le condizioni di lavoro attuali (che sono spesso difficili), nell’ottica di un arricchimento professionale continuo. Professionalità che giunti a un certo livello, bisogna essere in grado di “rivendere” bene. Cosa anch’essa, molto difficile.

Pubblicato da

Alka

Esperto bruciatore di vivande, assiduo frequentatore di tavole calde e paninari vari. Tra i suoi piatti forti il trionfo di uova biologiche con un tocco di sale accompagnate da listelli di pancetta affumicata e la fantasia di tonno e pomodorini su un letto di lattuga fresca.

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